lunedì 16 settembre 2013

CONVEGNO CONFINDUSTRIA: GIUSTIZIA CIVILE TRA RIFORME E RITARDI. LA NECESSITA' DI UN SISTEMA EFFICENTE


Si è svolto giovedì 12 settembre presso la sede romana di Confindustria il convegno “Giustizia civile tra riforme e ritardi: la necessità di un sistema efficiente”: numerosi ed autorevoli gli interventi che hanno alimentato il pomeriggio di discussione sul tema della nuova mediazione civile reintrodotta in via obbligatoria “sperimentale” dal Decreto del Fare.


Quasi la totalità degli intervenuti al Convegno si sono dimostrati favorevoli alla reintroduzione del carattere obbligatorio della Mediazione Civile e Commerciale: in particolare da più convenuti è stato registrato lo stato di inefficienza dell’attuale sistema giudiziario, compresso tra la mancanza di investimenti nelle persone e nei mezzi, l’eccessivo tasso di litigiosità civile registrato in Italia, l’assenza di un intervento globale sul sistema giustizia che oltre a considerare gli aspetti processuali intervenga sulle fasi pre e post processo… Distorsioni che il nuovo sistema di ADR può solo in parte correggere.

Francesco Vigorito, consigliere del Consiglio superiore della magistratura, sottolinea l’importanza anche a livello economico di avere un sistema giudiziario efficiente “è importante approntare un cocktail di interventi per non perdere il passo con l’Europa”.

Dello stesso avviso è Ivanhoe Lo Bello, Vice presidente Education Confindustria, che sottolinea come solo una giustizia efficiente sia garanzia per la tutela effettiva dei diritti e condanna fortemente i conservatorismi di parte che impediscono una radicale riforma della giustizia. Secondo Lo Bello bisogna puntare sulla "mediazione quale strumento di giustizia alternativa che consente di risolvere qualunque lite che abbia ad oggetto diritti disponibili e che assicura alle parti significativi risparmi in termini di tempi e costi, nonché di preservare le relazioni preesistenti che, invece, la controversia giudiziaria finisce inevitabilmente per rompere".
Il sistema delle imprese "ha condiviso fin dall'inizio la scelta di puntare su questo strumento, sostenendo con decisione tutte le iniziative volte a rafforzarne le potenzialità. In particolare, Confindustria ha sempre ritenuto che uno dei punti più qualificanti la disciplina della mediazione fosse il principio dell'obbligatorietà e, di conseguenza, ha accolto con favore il fatto che il recente decreto "del fare" l'abbia ripristinato". La nuova mediazione punta molto sul sostegno della classe forense, dopo le resistenze fatte, che, "si auspica, assuma a questo punto un atteggiamento positivo e propositivo nei confronti dell'istituto". È, peraltro, "importante che le imprese approfondiscano il tema della mediazione e diventino parte attiva. Un passo importante in questa direzione - ha spiegato Lo Bello - potrebbe essere l'inserimento delle clausole di mediazione nei contratti/statuti, che impegnano formalmente le parti a ricorrere al tentativo di mediazione per risolvere le liti nascenti ovvero legate al contratto/statuto anche quando esso non sia previsto come obbligatorio dalla legge". 

E’ Claudio Gagliardi, Segretario Generale Unioncamere, a elencare i fattori che posson fare della mediazione l’elemento centrale per il funzionamento efficace della giustizia italiana: l’alta qualità dei servizi di mediazione offerti, la presenza capillare sul territorio italiano, l’aggiornamento continuo dei mediatori e il ruolo importantissimo del Ministero.

Un’interessante proposta per incentivare la pratica della mediazione civile e commerciale viene dal sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri che propone un bonus fiscale per chi accetta di chiudere con una transazione una lite civile pendente da un certo periodo di tempo, "per esempio 4 anni". "Per i professionisti si potrebbe pensare a una sorta di cedolare secca sui compensi relativi alle liti transate - ha spiegato Ferri -. Per i privati invece, nelle liti riguardanti trasferimenti immobiliari, si potrebbe ipotizzare la riduzione dell'imposta dei registro".
Quanto al problema del recupero crediti, secondo il sottosegretario, la strada potrebbe essere quella di "equiparare la pubblica amministrazione a qualsiasi debitore privato" anche con la revisione delle procedure di spesa esistenti che rallentano i pagamenti. "Già la Corte costituzionale - ha ricordato Ferri - ha dichiarato incompatibili le norme sull'impignorabilità dei beni delle Asl. In applicazione del principio del giusto processo bisogna garantire la parità tra i litiganti".


Fuori dal coro seppur conciliativo l’intervento dell’Avv. Ubaldo Perfetti, Vice presidente del Consiglio nazionale Forense, che mostra un atteggiamento poco favorevole nei confronto della nuova mediazione obbligatoria: secondo Perfetti la mediazione civile e commerciale rappresenta un filtro per i cittadini al libero accesso alla giustizia e lede, comprimendolo, il loro diritto di difesa. L’efficienza del sistema giudiziario, secondo Perfetti, può essere ottenuta solo con importanti investimenti nel sistema giustizia.


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