mercoledì 24 aprile 2013

COME FUNZIONA LA PROCEDURA PER LA COMPOSIZIONE DELLE CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO

Con sempre maggior frequenza accade a privati ed azienda di dover gestire situazioni di sovraindebitamento: SICEA offre ai propri clienti una procedura efficace e trasparente per rientrare della propria situazione debitoria gestendo in toto la situazione di scoperto con i creditori.
Ecco come funziona: i vantaggi di affidarsi a SICEA S.p.A.

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lunedì 15 aprile 2013

DAI SAGGI UN INVITO A RIPARTIRE DALLA MEDIAZIONE PER UNA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DAVVERO EFFICACE

Il Gruppo di lavoro sulle riforme istituzionali istituito il 30 marzo 2013 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e composto da Mario Mauro, attuale Capogruppo al Senato della Repubblica di Scelta Civica per l'Italia, Vicepresidente del Parlamento europeo dal 2004 al 2009 e Capo della Delegazione del Popolo della Libertà nel Parlamento europeo, Valerio Onida, Presidente della Corte Costituzionale anni 2004/2005 e professore di Diritto Costituzionale, Gaetano Quagliariello, Senatore per il Popolo delle Libertà e Luciano Violante, deputato per il PD, ha presentato venerdì 12 aprile la Relazione di fine lavori e le raccomandazioni di lavoro per il Parlamento Italiano.

Al Capitolo V della Relazione si possono leggere le indicazioni riguardanti l’Amministrazione della Giustizia: il primo obiettivo importante da raggiungere riguarda l’urgente necessità di ridurre in modo drastico la durata dei processi civili e penali. La prima proposta per lo snellimento dei tempi della Giustizia civile consiste nell’istituzione effettiva di metodi ADR per la risoluzione delle controversie.

Questi i passaggi salienti della relazione:
“Gli obiettivi da perseguire nel campo della amministrazione della giustizia riguardano principalmente:
a) il rispetto effettivo di tempi ragionevoli di durata dei processi, oggi carente (come dimostrato dal moltiplicarsi dei ricorsi in base alla legge “Pinto” nonché alla Corte europea dei diritti) sia sul piano della giustizia penale, amministrativa e contabile, sia sul piano della giustizia civile (dove la lentezza dei procedimenti penalizza lo sviluppo e la competitività del paese);
….
26. Per la giustizia civile si propone:
a) l’instaurazione effettiva di sistemi alternativi (non giudiziari) di risoluzione delle controversie, specie di minore entità, anche attraverso la previsione di forme obbligatorie di mediazione (non escluse dalla recente pronuncia della Corte costituzionale sent. n. 272 del 2012 che ha dichiarato illegittima una disposizione di decreto legislativo che disponeva in questo senso, ma solo per carenza di delega); questi sistemi dovrebbero essere accompagnati da effettivi incentivi per le parti e da adeguate garanzie di competenza, di imparzialità e di controllo degli organi della mediazione;
b) il potenziamento delle strutture giudiziarie soprattutto per quanto attiene al personale amministrativo e paragiudiziario, sgravando i magistrati da compiti di giustizia “minore”;
c) la istituzione del c.d. ufficio del processo;
d) il potenziamento delle banche dati e della informatizzazione degli uffici;
e) l’adozione in tutti gli uffici delle “buone pratiche”  messe in atto da quelli più efficienti;
f) la revisione in un quadro unitario dell’ordinamento, del reclutamento e della formazione dei giudici di pace e degli altri magistrati onorari, anche al fine di ampliarne le funzioni…”

Leggi la Relazione Finale

lunedì 8 aprile 2013

LE SLIDE DI SICEA. COMMISSIONE EUROPEA: ANDAMENTO DELLA GIUSTIZIA NEGLI STATI MEMBRI

Relazione della Commissione Europea contenente i dati circa l'andamento della giustizia negli Stati Membri dell'Unione europea aggiornato al 27 marzo 2013: ecco tutte le tabelle di raffronto.

Un valido strumento per promuovere in tutta Europa una giustizia efficace e una crescita economica e sociale.


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mercoledì 3 aprile 2013

IL NUOVO QUADRO DI VALUTAZIONE UE DELLA GIUSTIZIA

Il 27 marzo la Commissione Europea ha elaborato il nuovo "Quadro di valutazione UE della giustizia" che consiste in uno strumento comparativo destinato a promuovere l’efficacia dei sistemi giudiziari nell’Unione europea: fornirà dati oggettivi, affidabili e comparabili sul funzionamento dei sistemi giudiziari nei 27 Stati membri dell’UE.
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa diffuso dalla Commissione europea.

                                                      Commissione europea
                                                          Comunicato Stampa
                                                      Bruxelles, 27 marzo 2013

La Commissione europea ha presentato oggi un nuovo strumento comparativo destinato a promuovere l’efficacia dei sistemi giudiziari nell’Unione europea e quindi a rafforzare la crescita economica. Il “quadro di valutazione europeo della giustizia” fornirà dati oggettivi, affidabili e comparabili sul funzionamento dei sistemi giudiziari nei 27 Stati membri dell’UE. Il miglioramento della qualità, dell’indipendenza e dell’efficienza dei sistemi giudiziari rientra già nel processo di coordinamento della politica economica dell’Unione nell’ambito del semestre europeo, finalizzato a gettare le basi per un ritorno alla crescita e alla creazione di posti di lavoro.

L’attrattiva di un paese come luogo in cui investire e fare impresa è indubbiamente maggiore se il sistema giudiziario è indipendente ed efficiente”, ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria UE per la Giustizia. “Per questo motivo è importante che le decisioni delle autorità giudiziarie siano prevedibili, tempestive ed esecutive, e che le riforme nazionali dei sistemi giudiziari siano una componente strutturale essenziale della strategia economica dell’UE. Il nuovo quadro di valutazione europeo della giustizia fungerà da sistema di allarme rapido e servirà all’Unione e agli Stati membri per garantire una giustizia più effettiva al servizio dei cittadini e delle imprese”.

Olli Rehnm, Vicepresidente e Commissario per gli Affari economici e monetari e l’euro, ha dichiarato: “Una giustizia di qualità, indipendente ed efficiente è essenziale ad un contesto imprenditoriale favorevole alla crescita. Il nuovo quadro di valutazione contribuirà a rafforzare i sistemi giuridici degli Stati membri, spronandoli a stimolare gli investimenti e l’occupazione”.

L’efficacia dei sistemi giudiziari è fondamentale per la crescita: l’affidamento sul pieno rispetto dello Stato di diritto si traduce direttamente in fiducia ad investire. Inoltre, poiché i giudici nazionali svolgono un ruolo essenziale nel garantire il rispetto del diritto dell’Unione, l’efficacia dei sistemi giudiziari nazionali è altrettanto fondamentale per l’effettiva attuazione del diritto dell’Unione. Le carenze dei sistemi giudiziari nazionali, quindi, non solo sono un problema per lo Stato membro interessato, ma possono anche influire sul funzionamento del mercato unico europeo e sull’attuazione dei relativi strumenti fondati sul riconoscimento reciproco e la cooperazione, mettendo a repentaglio la tutela che i cittadini e le imprese si aspettano dall’esercizio dei loro diritti sanciti a livello dell’UE.

Il quadro di valutazione della giustizia 2013 è incentrato sui parametri di un sistema giudiziario che contribuisca al miglioramento delle condizioni in cui operano le imprese e gli investitori. In particolare esamina gli indicatori di efficienza che riguardano le cause civili e commerciali e che hanno una rilevanza ai fini della soluzione del contenzioso commerciale. Analizza altresì il lavoro dei tribunali amministrativi, dato l’importante ruolo che svolge la giustizia amministrativa in un contesto imprenditoriale, per esempio per quanto riguarda il rilascio di licenze o le vertenze con le autorità fiscali o con le autorità nazionali di regolamentazione.

I risultati principali del primo quadro di valutazione sono i seguenti:

    la durata dei procedimenti giudiziari varia notevolmente tra gli Stati membri: in un terzo di questi, essa è almeno doppia rispetto a quella della maggioranza degli Stati membri. I problemi possono aggravarsi quando un tasso basso di cause definite porta ad un aumento del numero di cause pendenti;

    il monitoraggio e la valutazione servono a migliorare la celerità e la qualità della giustizia. Anche se la maggior parte degli Stati membri dispone di sistemi di monitoraggio, altri presentano ancora carenze;

    i metodi di risoluzione alternativa delle controversie, come la mediazione, riducono il carico di lavoro dei tribunali e dovrebbero essere usati più diffusamente;

    anche la percezione dell’indipendenza dei sistemi giudiziari nazionali varia molto da uno Stato membro all’altro. Benché vari Stati membri siano tra i primi 10 paesi al mondo in termini di percezione dell’indipendenza della giustizia, in altri il livello di questo indicatore espresso dalle imprese e dagli utenti finali dei sistemi giudiziari è decisamente basso.

                                                           Prossime tappe

I problemi individuati dal quadro di valutazione di quest’anno saranno tenuti in considerazione nella preparazione delle prossime analisi specifiche per paese nell’ambito del processo del semestre europeo, sulla base di un dialogo con gli Stati membri. In taluni casi la Commissione potrà decidere di adottare a maggio raccomandazioni specifiche per paese, che verranno poi trasmesse ai capi di Stato e di governo dell’UE per approvazione al Consiglio europeo di giugno. Gli Stati membri dovranno quindi integrare tali atti di indirizzo politico nella formulazione dei rispettivi bilanci annuali così come nel resto della loro legislazione.

Sulla base del quadro di valutazione, la Commissione europea invita ora gli Stati membri, il Parlamento europeo e tutte le parti interessate a partecipare al dialogo su come continuare a migliorare i sistemi giudiziari nazionali nell’UE nell’ambito del semestre europeo. Alla riunione dell’8 marzo del Consiglio Giustizia, i ministri europei del settore hanno già avuto una discussione preliminare su come dei sistemi giudiziari efficienti possano contribuire alla crescita economica (MEMO/13/173). La Commissione intende anche aprire un dibattito più ampio sul ruolo della giustizia nell’Unione europea, partendo dalle Assises de la Justice, la conferenza di alto livello prevista per il 21-22 novembre 2013.

                                                               Contesto

Il miglioramento della qualità, dell’indipendenza e dell’efficienza dei sistemi giudiziari rientra già nel processo di coordinamento della politica economica dell’Unione nel quadro del semestre europeo. Nel 2012 sono stati individuati sei Stati membri particolarmente problematici (Bulgaria, Italia, Lettonia, Polonia, Slovenia e Slovacchia), soprattutto per quanto riguarda la durata dei procedimenti giudiziari e l’organizzazione della magistratura. Le riforme nazionali dei sistemi giudiziari fanno parte integrante anche dei programmi di aggiustamento economico della Grecia, dell’Irlanda, della Lettonia e del Portogallo.

Il quadro di valutazione europeo della giustizia è diretto a fornire in modo sistematico una panoramica del funzionamento dei sistemi giudiziari nazionali, che confluirà poi nelle raccomandazioni specifiche per paese risultanti dall’analisi annuale della crescita. Così il quadro di valutazione servirà sia all’Unione europea che agli Stati membri per garantire ai cittadini e alle imprese sistemi giudiziari più efficaci e aiuterà a rafforzare le strategie di crescita nei paesi interessati e nell’intera UE.

Il quadro di valutazione europeo della giustizia 2013 contiene dati sui tempi necessari alla definizione delle cause in giudizio, sul tasso di cause definite, sul numero di cause pendenti, sull’uso di mezzi elettronici per la gestione del contenzioso, sull’uso di metodi alternativi per la risoluzione delle controversie, sulla formazione a disposizione dei giudici e sulle risorse assegnate ai tribunali. La giustizia non deve essere solo fatta, si deve anche vedere che è fatta: il quadro di valutazione raccoglie dati anche sulla percezione dell’indipendenza dei sistemi giudiziari, sulla base di dati del World Economic Forum e del World Justice Project.

Sebbene includa un confronto tra particolari indicatori, il quadro di valutazione non ha lo scopo di presentare una graduatoria unica generale o di promuovere un tipo particolare di sistema giudiziario; sarà usato piuttosto come strumento che rispetta la diversità dei sistemi e delle tradizioni giuridiche degli Stati membri.