giovedì 27 dicembre 2012

2012: UN ANNO DI MEDIAZIONE CIVILE



La fine dell'anno rappresenta spesso un buon momento di riflessione, di bilanci e di buoni propositi: proviamo perciò a seguire le tappe dello sviluppo dell’istituto della mediazione civile in questo 2012.
Ad inizio anno si attendeva una partenza dell’istituto che è stata più volte ritardata: fiduciosi abbiamo approvato il passaggio all’obbligatorietà di numerose materie civili, da ultimo le liti condominiali e le problematiche legate alle RC Auto. Segnali incoraggianti di buona volontà del Governo Monti che hanno fatto bene sperare per uno sviluppo dell’istituto della mediazione civile.
Tuttavia la mediazione civile non ha mai incontrato il favore della classe forense che ha deciso sin dai primi tempi di dare battaglia all’istituto, cercando di smantellare pezzo per pezzo la riforma: ridurre i tempi del procedimento di mediazione da 4 a 2 mesi, rendere la mediazione facoltativa e gratuita e ridurre le materie di competenza dei mediatori, ad esempio eliminando la successione. 
La lunga attesa della decisione della Corte Costituzionale circa la legittimità costituzionale dell’obbligatorietà della conciliazione, la insolita comunicazione della sentenza negativa attraverso un comunicato stampa ed infine, ad un mese di distanza, la pubblicazione della sentenza con cui la Corte costituzionale bocciava la mediazione obbligatoria hanno eroso la credibilità dell’istituto e provocato un rallentamento considerevole dell'attività.
L'anno, infine, si è concluso con l'inammissibilità dell'emendamento proposto nel Decreto Sviluppo: emendamento che in Senato era stato ripreso e modificato più volte, e dopo numerosi tentativi volti a ristabilire in tutta fretta l'obbligatorietà della mediazione. Tutto questo avviene sotto lo sguardo attonito e inerme  del Ministero di Giustizia, Paola Severino,  che per si trincera nel silenzio e preferisce non prendere posizioni, e si riserva di verificare la possibilità di reintrodurre la mediazione in futuro. Di pochi giorni fa la notizia delle dimissioni del Governo Monti: la partita della mediazione obbligatoria rimane ancora da giocare.

1 commento:

  1. Sicuramente l'obbligatorietà dell'istituto costituisce un vincolo per un privato cittadino che dovrebbe avere sempre e comunque libertà di scelta: l'accesso alla giustizia dovrebbe sempre, a mio parere, essere facilitato e non reso difficoltoso.

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