“Con il mio intervento tenterò di
allargare la discussione ad argomenti
apparentemente non legati alla contingenza, ma che, nei fatti, hanno in
parte causato le complicate relazioni interprofessionali che oggi viviamo.
Quando parliamo di Mediazione dobbiamo focalizzare l'attenzione sulla
centralità e sull'organizzazione dell'Organismo e degli Enti di formazione e
sul ruolo dei mediatori.
Nel mio intervento di stamani ho
utilizzato un’espressione cinese per descrivere il mio pensiero circa la
situazione che oggi ci troviamo ad affrontare: viviamo una crisi, ed in cinese la parola
crisi è composta, a sua volta, più che da due parole da due situazioni: pericolo, aggressione ed opportunità.
L'istituto della mediazione vive
un’aggressione, così come noi mediatori, ma, al contempo, questa situazione di difficoltà apre le porte a nuove
opportunità che noi dobbiamo far di tutto per cogliere: è indispensabile permettere
alla società civile di cogliere le occasioni che il comunicato stampa della Corte
Costituzionale, in un primo momento, sembra escludere.
Oggi abbiamo le stesse
opportunità di prima, sta a noi individuarle.
Gli Organismi di Mediazione hanno
la grande possibilità di dimostrare di essere capaci di organizzarsi in modo
efficiente, dinamico e rispondente alla domanda di giustizia: garantire processi
amministrativi lineari e trasparenti, certificazioni
di qualità, regolamenti chiari che disciplinino tutte le attività che l'Organismo
pone in essere, ed infine controlli da parte del Ministero.
Stesso discorso lo dobbiamo fare
per gli Enti di formazione che abbiano programmi chiari, professionalizzanti e multidisciplinari.
Ed i mediatori? Questi devono
essere formati da Enti sottoposti a controlli, da parte di soggetti terzi, ad
esempio Università, ed i responsabili scientifici degli Enti devono essere persone
di chiara fama e comprovata esperienza.
Possiamo carpire le opportunità
che questo nuovo orientamento espresso nel comunicato stampa dalla Corte
Costituzionale ci offre solo attraverso l’impegno, la capacità di innovare, di avere
programmi seri, di sviluppare capacità di coinvolgimento sociale dando risposte
concrete alla domanda di giustizia alternativa che attraversa il Paese.”
Ciro Lenti
Presidente SICEA
Presidente SICEA